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Uto Ughi spiega: Le Quattro Stagioni di Vivaldi.

Questa mattina mi ha svegliato un pensiero, ed era una musica di Vivaldi. La mia testa cercava di riprodurre alcuni passaggi delle Qu...

Questa mattina mi ha svegliato un pensiero, ed era una musica di Vivaldi. La mia testa cercava di riprodurre alcuni passaggi delle Quattro Stagioni, ma non li ricordava chiaramente. Così mi sono alzato ed ho cercato sul tubo una esecuzione delle Quattro Stagioni di Vivaldi. Ho iniziato a scartare le molte esecuzioni estere che per quanto fatte eseguite da violiniste virtuose a mio parere non rappresentavano l'intenzione culturale di quella musica.

Così ho trovato questa assoluta perla. Uto Ughi che spiega e suona Le Quattro Stagioni di Vivaldi insieme ad una orchestra camerale all'interno della Basilica di San Francesco d'Assisi, la quale ovviamente suona anch'essa con i propri unici riverberi.


Uto Ughi ci spiega "I Sonetti delle Quattro Stagioni" che accompagnano l'opera. Spiega come Vivaldi si sia fatto ispirare dai suoni e dalle immagini della natura e come questo sia una e prova con la sua maestria insieme a quella degli altri maestri musicisti a riprodurre l'intenzione del grande compositore, riuscendoci a mio avviso in modo magistrale.

Trascrizione Video.

(Nota vi riporto, come solo le pagine internet possono fare, le citazioni di Uto Ughi)

Uto Ughi entra in scena, applausi, per prima cosa controlla l'accordatura del violino e poi inizia a parlare.

Eh, Buona sera a tutti, Eminenza buona sera. Vi dirò qualche parola di spiegazione prima di iniziare il brano "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi, per darvi una migliore comprensione della musica che ascolterete. Si tratta delle quattro stagioni, che sono una delle opere principali e più amate di tutto il reppertorio cameristico e per violino sopra tutto. È un grande affresco musicale che richiama la pittura veneziana del 600 e 700, Canaletto, Guardi, Tintoretto, Tiepolo, eccetera.

Ed è uno dei primi esempi di musica figurativa. Che cosa si intende per musica figurativa. Per musica figurativa si intendono composizioni ispirate da fattori estranei alla musica. In questo caso si tratta di descrivere le stagioni dell'anno, accompagnate da sonetti che non hanno pretese letterarie. Non sono sonetti sublimi di poesie. Sono indicativi che spiegano le varie fasi delle stagioni.

Vivaldi un giorno, fece, passeggiando, era un grande amante della natura, e passeggiava per la campagna di Mantova e sentì il cinguettio degli uccelli, il scorrere dei torrenti, il vento e pensò di tradurli in musica. Similmente a Beethoven, quando Beethoven passeggiava ad Heiligenstadt, un sobborgo nei dintorni di Vienna. Fu ispirato dalla natura. Lui amava moltissimo la natura e compose La pastorale che è la sinfonia della natura.

E Beethoven si accorse però che non era più in grado di sentire, con le orecchie, di udire quello che avrebbe voluto sentire dalla natura entro in una crisi terribile. Scrisse una lettera ai fratelli dicendo che se non avesse avuto una fede incrollabile nella missione di artista, Beethoven pensava che la missione dell'artista è di sollevare le sofferenze dell'umanità, e se non avesse avuto questa fede incrollabile avrebbe posto fine ai suoi giorni. 

Un altro grande genio che amava la natura era Shubert. Shubert scrisse i Winterreise che sono i Viaggi Invernali, in cui un viandante va di villaggio in villaggio, e sente le voci della natura, e sente le voci di chi vive nella natura e compose queste meravigliosi, un ciclo di canzoni, di lied, leader, lieder in tedesco vuol dire Canzoni, che si ispirano alla natura.

Poi compose anche il quintetto della trota. 

Allora questi sono musicisti che si ispiravano principalmente alla natura e Vivaldi fu un anticipatore. Un anticipatore della cosiddetta musica figurativa, che venne più tardi con Berlioz ad esempio nella Sinfonia fantastica,

o Liszt nei poemi sinfonici

I sonetti dedicati ognuno ad una stagione, possono essere anche intesi come tappe della vita. La primavera potrebbe rappresentare l'infanzia, l'estate la giovinezza, l'autunno la maturità, e l'inverno ahimè la vecchiaia ma non nel senso della vecchiaia decrepita, della vecchiaia della saggezza. Ecco della saggezza. Ecco adesso noi vi eseguiremo queste stagioni dandovi degli esempi, io leggerò il sonetto, siccome non posso leggerlo e suonare in contemporanea, vi leggerò il sonetto volta per volta, e poi alla fine, potrebbe essere una esecuzione troppo frammentaria se devo leggere continuamente i sonetti. Vi leggero i sonetti più significativi e poi alla fine vi interpreteremo tutta la stagione per intero.

Allora inizia in una atmosfera gioiosa, quasi botticelliana, una ... il risveglio della natura, una atmosfera molto serena e gioiosa. (Lo suonano al minuto 8:03).

Il canto degli uccelli. (Lo suonano al minuto 8:32).

Scorrono le "fonti allo Spirar de' Zeffiretti" e "Con dolce mormorio Scorrono" i ruscelli. (Lo suonano al minuto 9:11).

Improvvisamente il cielo si copre di nero, lampi e tuoni annunciano un temporale, primaverile, gli animali scappano spaventati (lo suonano al minuto 9:45).

Nel secondo tempo abbiamo un altro quadro, un pastore che dorme con il fido cane al suo fianco. Il sonetto dice quindi sul ameno e sereno prato "Al caro mormorio di fronde e piante Dorme 'l Caprar col fido" cane a lato. E in lontananza si sente l'abbaiare dei cani fatto dalle viole. (Lo suonano al minuto 10:54).

L'ultimo tempo è un quadro, di nuovo è un quadro botticelliano. Potrebbe essere la primavera, la Danza Campestre della primavera. Ed il sonetto dice: Di pastoral Zampogna al suon festante Danzano Ninfe e Pastori all'apparire sognante della primavera, è una danza campestre. (Lo suonano al minuto 11:52).

Facciamo sentire la zampogna? (Si rivolge alla violinista). Le Zampogne. Adesso vi facciamo sentire le zampogne. Vi ricordate? Adesso non esistono quasi più ma una volta in campagna c'erano le zampogne. (Lo suonano al minuto 12:45).

Ora vi faremo la stagione per interno, senza più interruzioni. Sicuramente vi ricorderete gli esempi che abbiamo dato. Noi abbiamo deciso di usare questo sistema perché spesso si eseguono le Stagioni di Vivaldi, però battuta per battuta, hanno un significato, ed è giusto che voi lo conosciate. Facciamolo tutto per intero. (Applauso del pubblico). (Lo suonano al minuto 13:52).

Il sonetto che descrive l'atmosfera dell'estate dice queste parole: Sotto la dura stagione dal sole accesa, langue l'uomo, langue il gregge e arde il pino solenne. Allora c'è un atmosfera quasi stanca e rilassata dal grandissimo caldo. (Lo suonano al minuto 25:10).

In lontananza si sente il canto del cùculo, l'uccello, il cucù, sentite come lo traduce l'autore, molto divertente. (Lo  suonano al minuto 25:51).

Cioè fa (e lo suona 26:11) (Uto Ughi prende per mano il microfono) ... prende il microfono. (Lo risuona guarda il microfono e si ferma e si rivolge al fonico). No quando do gli esempi dovreste spegnere il microfono se no si ingigantisce la voce del violino. (Voce fuori campo: se vuoi lo spengo). Può andare.

(Faccio notare da ex aiuto fonico la cura di Uto Ughi per la cura del particolare sonoro).

Allora il Cucù fa così (lo suona al minuto 26:33) ... divertente no?

È incredibile come Vivaldi riusciva ad adottare le voci della natura ai vari strumenti. Sentirete più avanti ancora più interessanti. E dunque, a si, c'è un dialogo meraviglioso d'amore tra una tortorella ed un cardellino. Sentite. (Lo suonano al minuto 26:05).

Cioè si richiamano da un albero all'altro. Divertentissimo. Eh improvvisamente c'è un vento, anzi venti diversi, e il sonetto dice muove a contesa Borea, cioè la Bora, improvviso al suo vicino, cioè un venti che si incrociano e sollevano polvere, sollevano tutto. (Lo suonano al minuto 28:10).

Il pastore è preoccupato perché questo vento, e la tempesta rischia di distruggere il raccolto dell'annata ed il suo futuro destino, e piange. (Lo suonano al minuto 28:55).

Finalmente il timore dei ... del vento, dei tuoni e dei lampi è passato, ma il pastore cerca di addormentarsi ed è tormentato da nubi di mosche e di mosconi. E il sonetto dice i mosconi in stuolo furioso tentano di pungere il pastore. Sentite comunque come lo traduce l'autore con i violini. (Lo suonano al minuto 29:56). (Dopo poche battute si ferma e si gira verso i violini e dice) No più dispettoso, tan ta dan ta dan, qualcosa che come degli insetti dispettosi. (Lo suonano al minuto 30:09).

Insomma non gli danno pace e comunque i timori del pastore erano purtroppo veri e si scatena un temporale, allora tuona grandioso il cielo il fulmine tronca il capo altero alle spighe. Si scatena una tempesta. (Lo suonano al minuto 30:52).

Ora vi facciamo tutta la stagione, di nuovo per intero. Vi sembrerà forse un po' frammentario, però qualche volta funziona. (La suonano al minuto 31:34). 

Ecco, avete sentito il modulo compositivo di Vivaldi in questo temporale. Cromatismi che anticipano quasi di un secolo e mezzo la musica di Wagner. La genialità di Vivaldi come di tanti geni è di anticipare, di anticipare i tempi futuri. E in questa, in questo temporale ci sono delle scale ascendenti discendenti, arpeggi, che la tecnica violinistica di allora non conoscevano, non conosceva. 

E Vivaldi si avvaleva, sapete che Vivaldi era un sacerdote, era un sacerdote, diceva la messa, e aveva riunito intorno a se le orfanelle di Venezia e di tanti, non solo della città, sopra tutto di Venezia, e aveva formato, era riuscito a formare un'orchestra. E nell'archivio vivaldiano che è a Venezia, si nell'archivio dove ci sono tutte le opere di Vivaldi, ci sono i nomi di queste ragazze, la cui età variava dai 15 ai 70 anni. Era tutta una orchestra di donne, di donne. E venivano da tutta l'Europa anche grandi compositori, per sentire questa straordinaria orchestra formata da Antonio Vivaldi.

Allora lui era avvantaggiato dal fatto di ... era riuscito a creare una orchestra stabile, che a quei tempi non c'erano orchestre stabili. Si riunivano per fare musica o nelle varie corti. C'erano orchestre piccole. Però una vera orchestra sinfonica, orchestra stabile non esisteva.

Allora avendo questo, diciamo questo materiale a disposizione Vivaldi, poteva cercare delle innovazioni strumentali di colori, di timbri, di fraseggi, sconosciute in quell'epoca. E la sua genialità era sorretta anche dalla fortuna di avere un'orchestra da mattina a sera a sua disposizione.

E sapete che Vivaldi era sacerdote, diceva la messa, però ogni tanto veniva preso da raptus creativo, durante la messa si dimenticava che diceva la messa e andava in sacrestia a comporre, lasciando i fedeli così. Difatti le autorità, le autorità del tempo per un momento lo sospesero. Ma poi capirono che non c'era mala fede, era un po' matto, un po' strambo, come tutti i musicisti.

Ecco allora adesso siamo arrivati, siamo arrivati ora all'autunno.

[Trascritto fino al minuto 45:00]

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