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Polyphia e le nuove frontiere dello shredding, funk, heavy & pop?

Da ex chitarrista aspirante virtuoso cresciuto a cassette di Malmsteen e Steve Vai, e CD dei Dream Theater ed avendo frequentato le sacre st...

Da ex chitarrista aspirante virtuoso cresciuto a cassette di Malmsteen e Steve Vai, e CD dei Dream Theater ed avendo frequentato le sacre stanze della Lizard di Fiesole, nelle quali si potevano sentire chitarristi che in attesa delle loro lezioni provavano frullati di arpeggi di Jason Backer, comprendo molto bene il desiderio di stupire di voler "mostrare" di esserne all'altezza e magari proporre nuovi giochi, nuovi virtuosismi.

Ogni generazione che apprende dalla precedente cerca di "emergere" in qualche modo, e di lasciare il segno del proprio passaggio, la propria impronta, e mostrare la propria bravura. 

Questo fa parte del processo: "apprendo e cerco di superare il maestro" o i maestri, o di apportare qualcosa di nuovo, di diverso, e possibilmente di non ancora ascoltato.

Risulta chiaro che questo processo sarà sempre più complesso, eppure ogni giovane generazione ci prova. Ci sono sempre artisti che accettano la sfida di provarci e cercano di portare sempre più in là la loro unica interpretazione di questa sfida. Questa è la mia reazioni a questi due video dei Polyphia.

Ritengo sempre molto intelligenti sono le operazioni di "collaborazione" con altri artisti perché rendono visibili ad un pubblico sempre maggiore.

Una nota, non sono un amante dei tatuaggi, infatti resistetti alla tentazione di farli. Quando vedo persone molto tatuate mi chiedo: tra molti anni si pentiranno? 

Un po' come molti metallari, poi arrivati ad una età più autunnale della loro vita decidono un look più pratico (capelli corti) e più comodo nel vestiario. 

Perché ritengo probabile che quando la pelle di chi è molto tatuato arriverà al naturale cedimento, alcuni artisti potrebbero forse pentirsi di certe scelte di gioventù.

Ovviamente in questi casi resta sempre valida la mitica risposta di Keith Richard: "Te lo farò sapere".

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