“Miles of Machines”: una corsa a sette corde nel cuore del metallo progressivo. “Miles of Machines” è il biglietto da visita — o m...
“Miles of Machines”: una corsa a sette corde nel cuore del metallo progressivo.
“Miles of Machines” è il biglietto da visita — o meglio, il lasciapassare supersonico — del primo album solista di Jeff Loomis, Zero Order Phase, uscito il 26 agosto 2008. Fin dalle prime note si capisce che non si tratta di un semplice brano, ma di una dichiarazione d’intenti: Loomis entra in scena con uno sweep picking da manuale e legati arpeggiati così puliti che sembrano scritti con la stilografica. Il tutto condito da un gusto neoclassico che fa l’occhiolino ai suoi idoli: Yngwie Malmsteen e Jason Becker, due mostri sacri della tecnica e della melodia.
A livello di sound, Jeff non lascia nulla al caso. Si affida alle sue fidate Schecter a sette corde con pickup attivi EMG (per intenderci: quelli che fanno urlare ogni nota con decisione), passando poi per il suo rack Line 6 Helix che funge da centrale operativa dei suoni, e chiudendo il cerchio con gli ampli Engl, compagni di viaggio in buona parte della sua carriera solista. Il risultato? Un suono che non corre: decolla.
Chi è Jeff Loomis
Data di nascita: 14 settembre 1971
Luogo di nascita: Appleton, Wisconsin, Stati Uniti
Dai tamburi agli assoli: la metamorfosi di Jeff Loomis.
Jeff Loomis ha iniziato il suo viaggio musicale con le bacchette in mano, picchiando sui tamburi come un piccolo Thor del ritmo. Poi, attorno ai 10 anni, ha scoperto che le corde pizzicate potevano dare molta più soddisfazione di quelle vocali dei vicini, e così è passato alla chitarra. Però il vero colpo di fulmine, quello che ti fa dire “ok, da grande voglio incendiare gli ampli”, è arrivato verso i 15 anni. Da lì in poi, Jeff è diventato un habitué delle cover band e dei gruppi death metal della zona, portando scompiglio sonoro nei locali del Wisconsin. E a 16 anni? Ha già messo tutti in riga vincendo il concorso Guitar Wars. Altro che patente: Jeff a quell’età guidava già assoli a velocità smodata.
Attività con i gruppi.
Con i Nevermore Loomis ha contribuito a definire il suono del progressive metal statunitense tra gli anni Novanta e Duemila.
È stato brevemente membro dei Sanctuary, band thrash/progressive formatasi nei primi anni Ottanta.
Dal 2014 al 2023 Loomis ha suonato con gli Arch Enemy, formazione svedese di melodic death metal.
Nel 2021 Loomis si è aggregato agli Alcatrazz di Graham Bonnet, progetto classic metal che rimarca le sue radici neoclassical grazie al cantante storico dei Rainbow
(Fonte: Wikipedia).
Jeff Loomis Guitar Miles of Machines Summit 2022
Qui è possibile vedere una performance dal vivo del brano
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